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Infertilità maschile: cause, sintomi e soluzioni

Infertilità maschile: cause, sintomi e soluzioni

L’infertilità maschile è un problema che colpisce molti uomini in tutto il mondo. Può essere fonte di grande stress e ansia per le coppie che desiderano avere figli. Tuttavia, con una comprensione adeguata delle cause sottostanti e delle opzioni di trattamento disponibili, è possibile affrontare e superare questa sfida.

Cos’è l’infertilità maschile?

Si parla di infertilità maschile quando non avviene concepimento in seguito a 12 mesi di rapporti sessuali svolti senza alcuna protezione e con una adeguata frequenza1. L’incidenza dell’infertilità di coppia, nei Paesi industrializzati, oscilla tra il 15% e il 20%2. Il Registro Nazionale Procreazione Medicalmente Assistita riferisce le seguenti percentuali sull’infertilità di coppia, in Italia2:

  • infertilità maschile per il 29,3%
  • infertilità femminile per il 37,1%
  • infertilità sia maschile che femminile per il 17,6%
  • infertilità idiopatica, ossia priva di cause riconoscibili, per il 15,1%
  • anomalie congenite per lo 0,9%.

È importante distinguere l’infertilità dalla sterilità. Quest’ultima può essere riconducibile a tre condizioni1:

  • azoospermia, ovvero totale assenza di spermatozoi
  • cripto-azoospermia, una quantità di spermatozoi estremamente insufficiente nel liquido seminale
  • aspermia, in assenza di eiaculazione
  • necrozoospermia, quando gli spermatozoi, nel liquido seminale, sono morti.

Quali sono le cause dell’infertilità maschile?

Le cause che interferiscono con la capacità riproduttiva, nell’età adulta maschile, possono essere distinte in tre categorie1:

  • cause pre-testicolari, ovvero patologie endocrine a carico dell’ipotalamo o dell’ipofisi, ad esempio. Lo sviluppo e il mantenimento della normale spermatogenesi possono essere alterati. Tra queste patologie si può segnalare l’ipogonadismo ipogonadotropinemico
  • cause testicolari, tra le quali si ravvisano alterazioni congenite, cromosomiche o genetiche. Tra le alterazioni cromosomiche più comuni si indica la sindrome di Klinefelter, che si caratterizza per la presenza di un cromosoma X soprannumerario. Ci sono poi infezioni a carico dei genitali maschili, il criptorchidismo, per il quale si ricorre a trattamenti chirurgici entro il primo anno di vita. Un’altra causa testicolare è il varicocele
  • cause post-testicolari che sono principalmente determinate da ostruzione delle vie attraverso cui fuoriescono gli spermatozoi.

Oltre a queste cause, ci sono anche altri fattori che possono influenzare la fertilità maschile, come lo stile di vita, l’ambiente, l’alimentazione, lo stress, il fumo, l’alcol, le droghe, i farmaci, le radiazioni, le infezioni, le malattie croniche, le anomalie ormonali, le malformazioni anatomiche, i traumi, le malattie autoimmuni, ecc3.

Quali sono i sintomi dell’infertilità maschile?

Le cause che determinano l’infertilità maschile non presentano solitamente sintomi. Con due eccezioni: il varicocele, che può essere tanto asintomatico quanto manifestarsi con una sensazione di peso e di fastidio all’altezza dello scroto, ed è causato da un rigonfiamento delle vene dello sperma e testicolari. La seconda eccezione è data dalle infiammazioni che possono interessare i canali uroseminali, che in diverse occasioni possono determinare urgenza nella minzione, bruciore durante l’espulsione dell’urina o in contesto di eiaculazione1.

Come si diagnostica l’infertilità maschile?

Il primo esame a cui gli uomini possono sottoporsi per verificare la propria salute riproduttiva è lo spermiogramma. È un esame diagnostico che mira ad analizzare il liquido seminale per valutare la qualità degli spermatozoi, il loro numero, la loro forma e motilità4. Lo spermiogramma si esegue mediante la raccolta del campione di liquido seminale, ottenuto per masturbazione, dopo un periodo di astinenza sessuale di almeno tre giorni. Il campione deve essere consegnato al laboratorio entro un’ora dalla produzione, mantenendolo a temperatura costante1.

Lo spermiogramma valuta tre parametri fondamentali del liquido seminale: concentrazione (numero), motilità (capacità di movimento) e morfologia (forma) degli spermatozoi. Queste tre caratteristiche influenzano la capacità fecondante degli stessi, cioè l’abilità nel risalire la cervice e l’utero fino al sito della cellula uovo, subire la capacitazione (una serie di trasformazioni che ne aumenta la capacità fecondante), penetrare la corona radiata, sacrificarsi al fine di minare la resistenza della zona pellucida e permettere ad un singolo spermatozoo di aprirsi un varco verso il nucleo, dove unirà il suo patrimonio genetico con quello dell’ovocita5.

Lo spermiogramma si basa sui valori di riferimento stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che sono i seguenti1:

  • Volume del liquido seminale: 1,5 ml o più
  • pH: 7,2 o più
  • Concentrazione degli spermatozoi: 15 milioni/ml o più
  • Numero totale degli spermatozoi: 39 milioni/eiaculato o più
  • Motilità progressiva degli spermatozoi: 32% o più
  • Motilità totale degli spermatozoi: 40% o più
  • Vitalità degli spermatozoi: 58% o più
  • Morfologia degli spermatozoi: 4% o più con forma normale

Se lo spermiogramma risulta alterato, si possono eseguire altri esami per approfondire la diagnosi, come lo spermiocoltura, il test di capacitazione, il test di frammentazione del DNA spermatico, il test di penetrazione dell’ovulo, il test di reazione acrosomiale, il test di ipo-osmotico, il test di Mar, il test di Huhner, il test post-coitale, il dosaggio ormonale, l’ecografia scrotale, la biopsia testicolare, il cariotipo, il test genetico, ecc1.

Come si cura l’infertilità maschile?

Il trattamento dell’infertilità maschile dipende dalla causa che la determina. In alcuni casi, si può ricorrere a terapie farmacologiche, ormonali, antibiotiche, antinfiammatorie, antiossidanti, ecc. In altri casi, si può optare per interventi chirurgici, come la correzione del varicocele, la rimozione di cisti o tumori, la riparazione di ostruzioni o malformazioni, la recupero di spermatozoi dal testicolo o dall’epididimo, ecc. In altri casi ancora, si può ricorrere alla procreazione medicalmente assistita (PMA), che consiste nell’impiego di tecniche che facilitano il concepimento in vitro o in vivo. Le principali tecniche di PMA sono1:

  • Inseminazione intrauterina (IIU): consiste nell’introduzione